Scoperto come Shisa7 regola GABAA e benzodiazepine

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 19 ottobre 2019.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

L’importanza dei recettori GABAA, ai quali si lega il maggiore mediatore inibitorio del sistema nervoso centrale dal quale dipende il controllo delle funzioni della corteccia cerebrale e di tutte le principali reti di cervello e cervelletto, è difficile da esagerare. Oltre il valore della conoscenza del suo ruolo per la neurobiologia molecolare, la quantità e gli effetti degli psicofarmaci e dei neurofarmaci la cui azione si basa sul legame a questo recettore è tale da costituire un argomento di rilevo anche per la farmacologia in generale, oltre che per la psichiatria, la neurologia e l’anestesiologia.

Per tale ragione, la scoperta da parte di un team dell’NIH di Bethesda del ruolo di regolazione dell’azione dei recettori GABAA svolto dalla proteina Shisa7, ci appare di assoluto rilievo.

(Han W., et al. Shisa7 is a GABAA receptor auxiliary subunit controlling benzodiazepine actions. Science 366 (6462): 246-250, Oct. 11, 2019).

La provenienza degli autori è la seguente: Synapse and Neural Circuit Research Unit, National Institute of Neurological Disorders and Stroke, National Institutes of Health (NIH), Bethesda, MD (USA); Cellular and Synaptic Neuroscience Section, Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development, National Institutes of Health (NIH), Bethesda, MD (USA); Queensland Brain Institute, The University of Queensland, Brisbane (Australia); Synaptic Transmission Section, National Institute of Neurological Disorders and Stroke, National Institutes of Health (NIH), Bethesda, MD (USA); Advanced Imaging Core, National Institute on Deafness and Other Communication Disorders, National Institutes of Health (NIH), Bethesda, MD (USA); Trans-genetic Core Facility, National Heart, Lung and Blood Institute, National Institutes of Health (NIH), Bethesda, MD (USA).

Il recettore GABAA è un pentamero pseudo-simmetrico che attraversa la membrana formando un canale ionico del Cl-, aperto dal legame con il GABA o con composti ad azione agonista, fra i quali il muscimolo, un analogo derivato dal fungo Amanita muscaria. Classico antagonista è il composto convulsivante bicucullina. Il recettore GABAA è modulato da varie classi di farmaci che agiscono legandosi ai suoi siti allosterici, come le benzodiazepine, i barbiturici, alcuni anestetici generali endovenosi e anestetici steroidei. In condizioni naturali, l’azione modulatoria è esercitata dai neurosteroidi endogeni[1]. Alcuni tipi di GABAA sembrano essere direttamente rinforzati nella loro azione dall’alcool etilico e dagli anestetici generali gassosi.

Al sito delle benzodiazepine del recettore GABAA si lega anche una varietà di molecole diverse, quali le β-carboline, i ciclopirroloni e le imidazopiridine. Gli acidi barbiturici costituiscono una classe di farmaci importanti in anestesiologia e nella terapia dell’epilessia e, tra questi, il fenobarbital e il pentobarbital sono stati i più impiegati. In concentrazioni farmacologiche, il loro legame accresce allostericamente sia il legame delle benzodiazepine sia quello naturale del GABA ai loro rispettivi siti. Le misure dei tempi di apertura media dei canali del cloro dimostrano che i barbiturici agiscono aumentando la proporzione dei canali che rimangono aperti per il tempo più lungo, ossia 9 ms, e riducendo la proporzione dei canali che rimangono aperti per la durata più breve (1-3 ms), con un conseguente aumento complessivo del tempo medio di apertura, che si traduce in un flusso notevolmente maggiore di ioni Cl-.

I composti bloccanti dei canali, come il convulsivante picrotossina, causano invece una drastica riduzione della durata media dell’apertura del canale. La picrotossina, ad esempio, agisce prevalentemente portando il tempo di apertura a quello più breve registrato (1ms).

Così, i barbiturici e la picrotossina agiscono entrambi sul processo di regolazione del diametro del poro del canale, ma con effetti esattamente opposti. Meccanismi simili a quello della picrotossina, in quanto precludono la permeabilità dei canali del cloro, li adottano i convulsivanti sperimentali, quali il pentilentetrazolo e il TBPS. L’antibiotico penicillina agisce da bloccante dei canali, interagendo con i residui aminoacidici con carica positiva all’interno del poro del canale, precludendo il passaggio del cloro.

Ciascuna subunità del recettore GABAA contiene quattro possibili domini ad alfa-elica ed estesi nello spessore della membrana (M1-M4) con un carattere prevalentemente idrofobico; una o più regioni attraversanti la membrana di ciascuna subunità, principalmente M2, forma le pareti del canale del poro. La regione compresa tra M3 e M4 contiene un lungo dominio intracellulare variabile che contribuisce alla determinazione della specificità dei sub-tipi e può partecipare ai meccanismi di regolazione intracellulare, quali fosforilazione e interazione con altri costituenti cellulari.

Veniamo, ora, alla scoperta dei ricercatori dell’NIH qui recensita.

La funzione e la farmacologia dei recettori di tipo A dell’acido γ-aminobutirrico (GABAA) sono di grande importanza fisiologica e clinica, e sono state studiate come proprietà dipendenti dalle subunità formanti il poro del canale. Han e colleghi hanno scoperto che Shisa7, una proteina transmembrana con un singolo passaggio attraverso il doppio strato fosfolipidico, è localizzata presso le sinapsi inibitorie GABAergiche e interagisce con i recettori GABAA.

Shisa7 controlla la quantità dei recettori e accelera la cinetica della disattivazione del canale. La sperimentazione ha dimostrato che Shisa7 è un potente moltiplicatore dell’azione sui recettori GABAA del diazepam, la più tradizionale delle benzodiazepine impiegate in clinica psichiatrica e neurologica, spesso adottata nella ricerca come molecola-prototipo dell’azione farmacologica sedativo-ipnotica e dell’azione antiepilettica. Gli esperimenti di delezione genica di Shisa7 nel topo hanno dimostrato che il deficit della funzione di questa proteina compromette selettivamente la neurotrasmissione GABAergica e diminuisce tutti gli effetti misurabili della benzodiazepina.

Considerati nell’insieme, i risultati dello studio condotto da Han e colleghi indicano che Shisa7 regola il traffico, la fisiologia e la farmacologia dei recettori GABAA, e rivelano un’interazione molecolare precedentemente sconosciuta, che modula l’azione delle benzodiazepine nel cervello.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-19 ottobre 2019

www.brainmindlife.org

 

 

 

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[1] Cfr. Note e Notizie 05-10-19 Recettori GABAA corticali nel dilemma della fibromialgia.